Da circa quattro settimane siamo impegnati in una raccolta fondi per dare una mano a chi è in difficoltà a causa di dell’emergenza sanitaria. Ci siamo appoggiati all’associazione Viva! che normalmente si occupa di cura oncologica, in questa emergenza sta raccogliendo fondi per acquistare DPI per gli operatori sanitari, questa associazione ha messo a disposizione il proprio IBAN per darci la possibilità di raccogliere risorse necessarie per metterci in moto. Abbiamo creato una rete infaticabile di solidarietà tra varie associazioni, insieme alla protezione civile e la Proloco di Coppito che è una popoloso quartiere dell’Aquila ovest con cui immagazziniamo e distribuiamo generi alimentari. Inoltre siamo riusciti a rifornire dei beni di cui necessitavano la Caritas parrocchiale di Pettino e la Rete Solidale che sono entrambe delle realtà consolidate di assistenza. Fino ad ora il nostro sostegno ha raggiunto direttamente circa 220 famiglie, per un totale di quasi 700 persone. Continueremo a farlo.
Ci stiamo muovendo su tutto il territorio aquilano affinché nessuno resti solo. La CGIL dell’Aquila, singoli compagni e realtà associative e partitiche ci stanno aiutando segnalandoci le persone in difficoltà e soprattutto rifornendoci di risorse e disponibilità manuale ad aiutarci . Oltre alla raccolta fondi siamo impegnati nel fare la spesa e nella consegna dei pacchi viveri casa per casa con la Protezione Civile di Coppito. Stiamo lavorando tutto il giorno per 6 giorni su 7 su tutto il territorio del Comune Dell’Aquila e anche oltre, basti pensare che siamo andati nelle montagne dell’alta Valle dell’Aterno nei paesi di Barete, Cagnano Amiterno, Campotosto, Capitignano e Montereale ad aiutare quasi 100 persone in difficoltà, in un territorio provato dai terremoti del 2009 e soprattutto 2016/17, sono stati in molti casi i Sindaci e i dirigenti delle leghe del sindacato a contattarci chiedendoci aiuto perché non ce la facevano più.
Stiamo lavorando sul sommerso, su tutte quelle persone che non sono state raggiunte dai bandi di aiuto comunali o dalle reti preesistenti. Abbiamo fatto di tutto per scovare quante più famiglie possibili. Molte persone si sentono in difficoltà, si vergognano di chiedere una mano. Colf e personale delle pulizie che non lavorano, maestranze dei cantieri della ricostruzione che non riparte, lavoratori che aspettano la cassa integrazione, partite iva e altre categorie colpite sono i nostri assistiti.
Che dire, molte volte ci siamo trovati di fronte a situazioni difficili, di fame, di disagio psicologico, di emarginazione sociale, abbiamo cercato di tirare su il morale a queste persone anche solo con un semplice sorriso o una breve chiacchierata oltre a consegnargli il pacco viveri.
Ci siamo resi conto quanto questa crisi abbia colpito soprattutto le donne che spesso sono loro da sole a portare avanti la famiglia, come abbia colpito gli operai che lavorano nella ricostruzione post sisma.
Abbiamo deciso di mantenere un profilo basso, di non pubblicizzare eccessivamente, di non farci selfie e diffonderli, perché la vera politica in questi casi non è far vedere ma fare e basta, tuttavia dobbiamo ora raccontare quello che stiamo vedendo perché è inaccettabile vedere questa povertà crescente.
Non abbiamo fatto distinzioni di nazionalità nell’aiutare, non abbiamo chiesto il permesso di soggiorno. Fare del bene ti riempie il cuore di gioia, da un senso alla propria vita, ai propri sforzi. Sicuramente questa esperienza di mutuo soccorso ci segnerà in positivo e ci motiverà per le battaglie del futuro.